mercoledì 5 settembre 2012

E' nata la Gofa


Ok, ne siamo consapevoli, difficilmente si poteva trovare un nome più brutto per una birra. Ma è la nostra prima creatura, una lager pilsner fatta con tutta l'inesperienza, la foga e l'impazienza necessarie. Non credo che manchi niente a questa birra eccetto, forse, il fatto di essere buona. Ma da qui si deve passare e l'esperienza va' fatta senza remore nè timori di possibili insuccessi, ci saranno certo ma saranno sicuramente controbilanciati da ottimi prodotti. 

Ma al di là del risultato finale, quel che resta resta sono i momenti passati a crearla, a ripeterci  a vicenda il procedimento corretto, a verificare temperature e numeri vari, a smaniare per sentire il primo gorgoglìo del fermentatore. E poi i travasi, l'imbottigliamento, le etichette fatte a mano (per ora, la tipografia è impegnata al momento...) e quella voglia di assaggiarla anche se si deve aspettare: dopo un mese dall'imbottigliamento si può bere, ma dopo due mesi è certo meglio. Spero...

Non mancano nemmeno le battute e i sogni tra il serio e il faceto, tra speranze e ilarità. Porsi un obiettivo permette di mettersi alla prova, di migliorare, di provarci fino a riuscire. Porsi un grande obiettivo vuol dire responsabilità maggiori, impegno, cura. Porsi dei sogni vuol dire guardare lontano, e chissà... 

Ma da qui ai sogni abbiamo dato vita, ieri sera, ad una wheat beer (weisse anglosassone), stavolta utilizzando estratto di malto al posto dello zucchero, e lievito dedicato anzichè quello compreso nel kit. Attendiamo la fermentazione, la "Malgòn" è in arrivo...

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